VENT’ANNI DI ATTIVITA’ DELL’ ASSOCIAZIONE: CONSIDERAZIONI

Venti anni or sono, veniva fondata la nostra Associazione.

Vorrei idealmente stringere la mano a tutti coloro che hanno lavorato, con sincera dedizione agli scopi ed alla attività di APEAV, che hanno creduto nei nostri ideali, che hanno difeso una Caccia responsabile, informata, scientificamente fondata. Una caccia che, lungi dall’ essere distruttiva, ha collaborato in prima persona, alla conservazione, alla corretta gestione ed alla salvezza della natura. Grazie di cuore a tutti ed a tutti l’invito forte a continuare, a non mollare, a perfezionare il nostro lavoro perché, cari amici, non vorrei scoraggiarvi, ma ho poche certezze sul futuro della caccia ed ancor meno positive previsioni.

In questo nostro felice paese, lo sappiamo, l’improvvisazione, il dilettantismo, l’auto promozione giocano un ruolo fondamentale. Di più: quando si tratta di cosa pubblica, preparazione, approfondimento, competenza, conoscenza scientifico-tecnica spesso pare abitino altrove.

“Politicanti” impreparati, funzionari demotivati, “traffichini e trafficoni”  di ogni specie pare dominino spesso la scena, con interessi non molto diversi dal proprio tornaconto o, quantomeno, dal quieto vivere.

Il mondo della caccia poteva forse fare eccezione? Non è sempre così, ma il panorama generale è poco incoraggiante.

Ci si giustifica con mancanza di mezzi, con difficoltà burocratiche assurde, con scarse competenze, con legislazioni lacunose ed improvvisate, con carenza di personale e mille altre pretestuose motivazioni. Comunque sia, il quadro generale è sconfortante.

Quando qualcuno, preparato e fornito di buona volontà, si fa avanti offrendo le proprie conoscenze ed il proprio lavoro, si fa a gara a tentar di imbavagliarlo, a tenerlo fuori dai giochi, a denigrarlo e marginalizzarlo. E ciò perché, molti “responsabili” sono totalmente dediti non ad ottenere buoni risultati, ma al proprio tornaconto, alla propria autocelebrazione ed alla nobilissima arte di “pararsi il c…”.

Vi è un aspetto costante che investe “addetti ai lavori” ed opinione pubblica: una profonda ignoranza ed una quantità di beceri luoghi comuni.

Quanti conoscono bene la Caccia e quanto parte importante di essa sia benefica per la conservazione della natura e per una corretta gestione di specie ed ambienti ?

Sono davvero pochi e quei pochi, quasi sempre, non hanno voce in capitolo.

Sicuramente, un certo tipo di “caccia” ha messo del suo nella disastrosa immagine che la nostra attività ha presso la pubblica opinione.

Certi politici, che fanno i santoni della caccia ed i suoi angeli custodi, che peraltro hanno fondato le loro lucrose carriere sulle promesse fatte ai cacciatori, sulla promozione di cacce non più sostenibili, scientificamente inaccettabili ed odiose per la pubblica opinione (della quale comunque occorre sempre tener conto), procurano un danno incalcolabile alla nostra attività. Ne vale di più il richiamarsi a “cacce tradizionali”, come se il tempo non fosse trascorso, le condizioni cambiate, come se la “tradizione” fosse più importante della scienza.

Ciò fa il paio con un ambientalismo dogmatico ed ignorante, che nega senza conoscere, che si affida ai luoghi comuni, che non tenta nemmeno di ascoltare le ragioni altrui. Quello che potrebbe essere chiamato ambientalismo “cittadino” proprio di gente, certamente in buona fede, ma che non sa cosa è un bosco e come vive, una specie e come vive, che gli animali li ha visti solo in foto ed in filmato, lo possiamo chiamare ambientalismo alla Disney; ha fatto danni enormi promuovendo partecipazione senza conoscenza, fede senza fondamento. Il guaio più grosso è che questo é l’ambientalismo adottato e sbandierato dai “media” e da buona parte della scuola.

Vi sono assai più conoscenza e scienza, coscienza e responsabilità da parte di chi pratica la caccia corretta e sostenibile, che da parte di chi la denigra e nega senza alcun senso critico!

Le associazioni venatorie “ufficiali” pretendono svolgere un’azione di contrasto alla disinformazione ed una attivo e qualificato sostegno alla caccia seria e sostenibile. Ma è davvero così ?

Salvo rare e lodevoli eccezioni, avete mai visto le associazioni venatorie occupate in qualcosa di diverso dalla raccolta di tessere e quote ? In qualcosa di diverso dalla farsi la guerra, dalla difesa di piccole posizioni di “potere e prestigio”?

Si difende, a parole, la caccia. Non si è in grado di difenderne ragioni e fondamenti che sono solidamente impiantati su di un tessuto scientifico e tecnico di tutto rispetto. Questo perché, spesso, il fondamento tecnico-scientifico della caccia è bellamente ignorato, non conosciuto, trascurato. Proprio da coloro che dovrebbero farne tesoro nella difesa della nostra attività. Io che ho molto cacciato e lavorato nella caccia all’estero, vi posso garantire che nei paesi “seri”, prima si ascoltano tecnici e scienziati, dopo i politici, mai i maneggioni.

Sono due le parole chiave che hanno in sé la forza e l’efficacia di presentare la Caccia nella sua giusta luce: CULTURA ed ETICA.

CULTURA: una parola usata ed abusata, ma che significa, essenzialmente, buona conoscenza dei fondamenti, delle correlazioni, dei diversi aspetti, delle interazioni, della storia e dell’evoluzione di ciò di cui si parla. E dato che non tutti possono conoscere tutto, cultura significa, anche, conoscere i propri limiti e far tesoro del lavoro di chi sa più di noi. Cultura è anche buonsenso, ed umiltà.

ETICA: altra parola usata a significare tutto e niente, ma che nel nostro caso significa sapersi rapportare in “scienza e coscienza”, con saggezza e moderazione, con conoscenza dei limiti, all’attività venatoria ed a tutto ciò che essa coinvolge: natura, ambiente, fauna, prossimo, leggi e coscienza.

Cultura ed etica sono stati i due punti cardinali che, in questi vent’anni di attività, hanno orientato profondamente e costantemente l’attività della nostra APEAV.

Prepariamoci a combattere ancora duramente per cambiare le molte cose che non vanno in questo Paese, in Regione ed in Provincia, presso alcune associazioni, presso i sedicenti esperti e dirigenti. Le regole e le decisioni sbagliate sono molte ed inaccettabili. Ne parleremo presto su questo nostro sito. Orienteremo il nostro lavoro alla moderazione ed alla conoscenza, alla cortesia ed alla ragionevolezza, ma senza sconti per nessuno!

Sappiamo che la nostra attività, fin qui, non è stato inutile e, con la collaborazione di quanti sono dotati di buona volontà, continueremo a perseguire i nostri obiettivi.

Grazie ancora ed un abbraccio a tutti.

Michelangelo

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