LA VELOCITA’ NON E’ TUTTO (e neppure l’energia)

Osservazioni preliminari: viviamo in un’epoca di iperboliche esagerazioni; viviamo in un’epoca di diffusa superficialità e di ignoranza; viviamo in un’epoca sensibilissima alla pubblicità, ai media,ed alle mode; viviamo in un’epoca non incline alla riconsiderazione ed all’autocritica.

Vale tutto questo anche per il mondo della caccia e delle relative armi ? Purtroppo si.

Dei forti segnali ce lo indicano: le nuove ultrapotenti ed ultraveloci munizioni e la moda del “long range shooting” ovvero dei tiri a lunga e lunghissima distanza.

Ne soffrono l’informazione corretta, la serietà e l’etica venatoria, il buonsenso.

Non voglio dilungarmi sul tiro a lunga distanza, ne abbiamo già parlato in varie occasioni. I disastri che questa riprovevole pratica causa in campo venatorio e gestionale sono noti.

Sono della fermissima opinione che dovrebbe essere vietato, a caccia, il tiro oltre i 300 metri, distanza già molto impegnativa per il cacciatore medio e richiesta solo in poche cacce. Un cacciatore non è precipuamente un tiratore e la sua abilità e serietà non si misurano in funzione di tiri lunghissimi di cui vantarsi in armeria o con gli amici. Le abilità e le competenze  del cacciatore serio sono ben altre e sovente si tira lungo proprio perché tali abilità latitano. La corretta gestione ha bisogno di certezze, non di tentativi cervellotici.

Normalmente ed erroneamente (dal punto di vista dell’efficacia venatoria) più una cartuccia è potente, più energia esprime più è considerata efficace. A credere in ciò sono soprattutto quelli che sparano tanto e cacciano poco.

Occorre anche considerare che le novità tecnologiche spesso non sono evoluzione, ma solo ragioni commerciali per imporre nuovi prodotti da vendere.

 

Veniamo ora a velocità ed energia : la formula è nota:  E= 1/2 M x V al quadrato ove E è l’energia, M è la massa del proiettile e V la sua velocità. E’ evidente come da questa formula si evinca come la velocità (che è calcolata al quadrato) sia il fattore più determinante nel calcolo dell’energia, mentre la massa (calcolata ad 1/2) è di minor rilevanza. E questa è matematica e fisica.

La domanda è: possiamo considerare E come il fattore fondamentale a caccia? La risposta è NO !

A caccia abbiamo a che fare con una palla che deve raggiungere un animale ed abbatterlo pulitamente. Ciò comporta che non possiamo prescindere da come il proiettile lavora, cede la sua energia e manifesta una buona penetrazione nei tessuti fino a raggiungere organi vitali senza arrecare alla spoglia un danno eccessivo. Per questi aspetti, la formula dell’energia sopracitata ha un valore piuttosto relativo.

A questo punto è lecito chiederci se vi siano formule che esprimano più correttamente l’efficacia del nostro tiro e del nostro proiettile. la risposta è si.

Per quanto riguarda la palle (oggi numerosissime e di strutture diverse e complesse) non molto si può dire analiticamente, dato che impattano ogni volta in modi diversi, a distanze diverse, su tessuti anatomici diversi. Solo una vasta esperienza (vasta sul serio e non basata su di un paio di tiri all’anno) ci può dire quale palla è migliore, per quale animale ed in quali situazioni.

Per tornare all’energia (per quanto come detto non del tutto significativa), sulla base della mia abbastanza vasta e (purtroppo) lunga esperienza, ho elaborato una tabella di base che, con tutti i limiti del caso, mi pare abbia un senso:

 

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Tuttavia dobbiamo considerare altre formule che aiutino, anche sul piano teorico, a valutare l’efficacia di una munizione.

Abbiamo visto sopra che, nella formula dell’energia, la velocità ( essendo calcolata al quadrato) è certamente “sopravvalutata”, mentre il peso del proiettile (considerato alla metà) è sicuramente “sottovalutato”, ai fini della penetrazione e quindi dell’efficacia.

Ci può essere di valido aiuto la formula che calcola un altro fattore: il MOMENTO.

M=m x v   dove M indica il MOMENTO, m la massa e v la velocità. Il valore “peso della palla” vale di più e quello della velocità meno. Siamo già più vicini ad un’indicazione della penetrazione e dell’efficacia.

Vi è ancora una formula importante in questa direzione, quella che esprime la DENSITA’ SEZIONALE  di un proiettile, fondamentale per una buona penetrazione.

DS = peso palla / sezione palla. E’ intuitivo che la DS è fondamentale per una buona efficacia (leggi:  penetrazione).

John Howard “Pondoro” Taylor (1904–1969), uno dei maggiori cacciatori africani d’avorio (al suo attivo : oltre 1000 elefanti e circa 500 bufali), per quanto possano ripugnare queste insensate stragi di un passato per fortuna concluso, era uno che con efficacia e penetrazione aveva a che fare ogni giorno ed ogni giorno affidava ad esse la sua vita.

Egli, nel tentativo di esprimere in una formula l’efficacia di un proiettile, ha elaborato il Taylor KO value, volendo con ciò evidenziare l’efficacia nell’abbattimento.

La formula è la seguente: TKO = massa x velocità x diametro palla, aggiungendo così un ulteriore elemento alla formula del MOMENTO. Per quanto “empirica” tale formula va nella direzione di una sommaria indicazione dell’efficacia.

Ho elaborato una semplice tabella ove sono introdotti questi nuovi ed importanti elementi, calcolati per alcuni comuni calibri da caccia. Vi sono indicati : il peso della palla, la velocità alla bocca, l’energia alla bocca, la distanza di azzeramento traiettoria,  la densità sezionale della palla, il MOMENTO ed il TKO.

 

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I dati parlano da soli e ci danno conferma che la velocità è un dato meno importante di quanto si potrebbe supporre se prescindiamo da traiettorie iperboliche. Peso del proiettile, sua DS e MOMENTO rivelano così tutta la loro importanza.

Possiamo già trarre una prima sommaria conclusione (supportata, come vedremo, anche dai dati dell’ esperienza).Proiettili leggeri ad alta velocità sono meno efficaci di proiettili più pesanti seppure più lenti.  Solo due ultime considerazioni: palle più pesanti risentono meno del vento e rispettano di più la spoglia.

Per quanto riguarda le palle “migliori”, quelle più efficaci in relazione alla preda, ne parleremo in un prossimo intervento. Intanto potete leggere “Vecchio a chi ?” in questo stesso sito.

 

Michelangelo

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