LA STRANA E MISTERIOSA RIGHETTA

Qualche giorno fa, dai competenti uffici, ci hanno comunicato che finalmente erano pronti gli attestati di abilitazione per i SELECACCIATORI .

Ci siamo dunque recati negli uffici a prelevare gli attestati per poterli consegnare, nel corso di una serata, ai titolari.

Ci siamo però accorti di una cosa di grande gravità: gli attestati presentavano in basso una righetta scritta a caratteri molto piccoli e riferita ad un asterisco dopo la parola “cinghiale”  Vi mostriamo un’ immagine  dove le frecce rosse indicano asterisco e frase.

La cosa comunque assolutamente sbalorditiva era il contenuto della frasetta scritta piccola piccola, forse nella  speranza che passasse inosservata, eccolo:

Non sappiamo chi abbia aggiunto questa assurda frase agli attestati, ma è estremamente chiaro che questa “tentata” disposizione pare assolutamente illegale e contro ogni ragionevolezza e buon senso:

  1. I nostri selecacciatori hanno frequentato un corso a norme ISPRA (addirittura più ampio) ove il cinghiale è stato trattato nell’egual maniera e per lo stesso numero di ore di tutti gli altri ungulati.
  2. Tutti i selecacciatori diplomati nei corsi svolti in passato sono abilitati alla selezione al cinghiale in provincia di Verona.
  3. Alla presentazione del corso nulla era stato detto in proposito.
  4. Ci si chiede perché, inoltre, i diplomati possano cacciare in selezione il cinghiale altrove, eccetto che in provincia di Verona.
  5. Data la cogente necessità di ridurre la popolazione di cinghiali, questo “tentativo di Normativa” pare assurdo, tantopiù che è noto come la selezione sia assai più valida, a questo fine, di tutte le altre forme di intervento.

Resici conto di quanto sopra abbiamo immediatamente protestato con chi ci ha consegnato gli attestati.

Qualcuno ha minacciato un’azione legale ed a seguito, non sappiamo se di questa minaccia o di un sincero ripensamento, chi di dovere ha fatto marcia indietro accettando di cancellare la righetta incriminata.

Non potendosi comunque modificare gli attestati, La Regione ha inviato al Presidente APEAV una raccomandata in cui viene annullato quel maldestro “tentativo di normativa” e si riconosce ai selecacciatori il pieno diritto di cacciare il cinghiale in selezione nella nostra Provincia.

(In calce pubblichiamo la lettera della Regione dove si riconosce il diritto di cacciare il cinghale in selezione in provincia di Verona. (La lettera è stata ridotta ad una pagina invece delle due dell’originale).

Nel consegnare gli attestati abbiamo anche consegnato, ai Selecacciatori, una copia di detta lettera a completamento dell’attestato stesso.

Agli effetti pratici, dunque, capitolo chiuso e tutto a posto.

Abbiamo già detto che non sappiamo chi abbia tentato di introdurre una norma tanto assurda, sarebbe interessante capirlo.

Vi è tuttavia un’altra domanda che meriterebbe di trovar risposta: perché ?

Poiché pare chiaramente impossibile che tale “righetta” sia stata inserita per errore, sarebbe interessante conoscere lo scopo di un tentativo tanto maldestro.

Non facciamo ipotesi, ci limitiamo a citare fatti che sembra accadano nella nostra provincia.

In provincia di Verona, in alcuni ATC con presenza di cinghiali, pare si sia impedito (per decisione dei Presidenti?)  ai selecacciatori di cacciare il cinghiale in selezione, parrebbe per favorire coloro che praticano cacce collettive coi cani (ormai in molti casi trasformatesi da girate in mini braccate). Anche questa limitazione della selezione appare non solo sbagliata, ma anche fuori dalla legalità venatoria con possibili responsabilità da parte di chi l’ha imposta. Si potrebbe anche pensare, se quanto sopra fosse vero, che potrebbe esserci, in tutto ciò, un calcolo elettorale da parte dei presidenti essendo i selecacciatori in minoranza.

Ora torniamo ai nostri attestati: se fosse passata senza obiezioni la “righetta” incriminata, il problema “selezione si/selezione no” si sarebbe automaticamente risolto rendendo forse così un grosso favore a qualcuno.

Ultima osservazione indipendente da quanto sopra e di carattere assolutamente generale: è noto che I favori si fanno o per condivisione di idee o per tornaconto; si è vero…….anche per bontà d’animo.

Direttivo APEAV

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