Circola a Verona un documento sull’ eradicazione del Cinghiale che non ci trova affatto d’accordo. Lo Pubblichiamo di seguito.

Di Seguito pubblichiamo anche la mail scritta da ACCADEMIA VENETA alle autorità regionali .
ACCADEMIA VENETA Gestione faunistica, Cultura della Caccia, Conservazione della Natura.
Egr. Assessore Regionale alla caccia Avv. Cristiano Corrazzari
Egr. Sig. Gianluca Fregolent
Egr. Sig. Gianpiero Possamai
Egr. Dott. Ivano Confortini
Egr. Dott. Alessandro Salvelli
Fumane 25-08-2021
Egregi Signori,
circola in questi giorni a Verona un documento circa l’Eradicazione del cinghiale redatto da alcuni sedicenti rappresentanti di cacciatori, documento che alleghiamo.
Il titolo del documento fa riferimento all’ERADICAZIONE del cinghiale e già questa è un’assurdità. Che il numero dei cinghiali vada controllato e, se del caso, ridotto, è cosa logica,
in relazione a danni causati i ed interferenze con gli umani.
L’eradicazione invece è cosa, oltre che praticamente impossibile, assurda e irrazionale.
Come si può pensare di eradicare una specie autoctona come il cinghiale, alterando così la biodiversità, eliminando una specie interessantissima sotto l’aspetto naturalistico ed anche sotto quello venatorio ? Il cinghiale non è la nutria !
Per quanto riguarda la cosiddetta “minibraccata” che già avviene in provincia di Verona ove sono, incomprensibilmente, consentite Girate con due cani e due conduttori, l’aggiungere ancora altri cani porterebbe in breve a vere e proprie “braccate” (meno redditizie di corrette girate) e con un disturbo inaccettabile in zone particolarmente interessanti come le nostre ove è in crescita la presenza di altre specie (capriolo, camoscio, cervo) assai più “delicate e sensibili” del cinghiale. Non va sottovalutato anche il pericolo che la “braccata” con molti cani e cacciatori, rappresenta per i partecipanti ed anche per estranei.
Il problema è che pochissimi attuano la vera “girata”, spesso non si fa la tracciatura, i cani sono lasciati liberi fin dall’inizio della azione di caccia. Ciò fa anche pensare alla necessità di incrementare i corsi per conduttori e cani da girata.
Quanto al pericolo per i cani, che con il cinghiale esiste, occorre dire che, in una corretta girata, il cane viene poco in contatto on i cinghiali, molto meno che con cani numerosi e sciolti.
ACCADEMIA VENETA ha redatto delle proposte per il contenimento del cinghiale, proposte che sono già in possesso dell’Amministrazione Regionale.
Possiamo riassumere quanto proposto:
- Allungamento di almeno un mese per il periodo di caccia in “girata”
- Semplificazione della “burocrazia “ e delle regole per la caccia in “girata”
- Caccia di selezione al cinghiale da appostamento consentita tutto l’anno con operatori formati come selecontrollori (per contenere la specie occorre sapere molto bene su quali classi di sesso ed età intervenire).
- Caccia individuale al cinghiale consentita (ovviamente con precise regole).
ACCADEMIA VENETA quindi esprime un parere nettamente contrario a proposte di “minibraccate” e resta a disposizione per qualsiasi informazione o suggerimento possano essere utili all’ Amministrazione Regionale.
Cordialità.
Per lo Staff di ACCADEMIA VENETA
Dott. Prof. Michelangelo Federici di Gorzone
Responsabile Accademia Veneta
Presidente APEAV
Portavoce Coordinamento Veneto