ALCI IN FINLANDIA

Stavolta non vi porterò in Africa, ma dall’altra parte, cioè a nord, fino sopra al circolo polare artico dove, in paesaggi bellissimi, cacceremo l’alce, il più grande dei cervidi europei.
Sbarcati dall’ultimo aereo a Rovaniemi (la città di Babbo Natale), ritiriamo le nostre armi come se ritirassimo un qualsiasi bagaglio (da noi è un po’ diverso) e saliamo su di un confortevole pulmino 4×4 con destinazione Ainola che è il nome di una località, ma anche di una eccellente compagnia di caccia. John, che nelle stagioni di caccia chiusa fa lo chef nella capitale, quando la caccia è aperta passa la stagione quassù organizzando in modo eccellente sia l’ospitalità sia la caccia.
Ainola è una località bellissima dove, un famoso Generale diventato eroe nazionale nella guerra contro l’Unione Sovietica, aveva stabilito la sua dimora di vacanza costruendo due lussuose villa in mezzo ai boschi ed in riva ad un bellissimo lago. Una di queste ville sarà la nostra casa di caccia. Una sistemazione lussuosa, una cucina da chef ed una eccellente vodka ci accompagneranno per tutto il periodo di caccia.

La casa di caccia ad Ainola

 

La villa è dotata di una dependance con sauna, e piscina coperta riscaldata dove ci si può rilassare alla sera, prima di cena. Due comodi voli, dall’ Italia ad Elsinki e dalla capitale a Rovaniemi ci hanno portato alla meta. Dopo più di un’ora di macchina arriviamo che è quasi buio e io, mio figlio ed un paio di amici prendiamo possesso della casa di caccia. È il 24 settembre sera, la caccia all’alce apre il 25.

L’imbarcadero sul lago con le barche e l’attrezzatura da pesca a disposizione di chi volesse cimentarsi con trote e salmerini

 

Durante la notte cade mezzo metro di neve ed alla mattina infuria una bufera di neve. Non ci sono molte speranze di fare bene, ma usciamo lo stesso per non perdere neppure uno dei giorni di caccia che ci aspettano.

Sul palchetto sotto la bufera

 

Nulla di fatto. A mezzogiorno ci fermiamo in uno dei piccoli ripari allestiti ed acceso il fuoco si prepara il tè e si abbrustoliscono le salsicce sulla fiamma. Nel pomeriggio la bufera si calma un poco, ma non tanto da permetterci di cacciare con dei risultati. Si torna a casa fradici ed infreddoliti ed appena arrivati le nostre calzature ed i vestiti vengono messi in una stanza apposita con forte circolazione d’aria calda. Per la prossima uscita sarà tutto asciutto. Ottima cena e poi, nel salotto di casa, un po’ per la delusione ed un po’ per il freddo patito la vodka, eccellente, fa da protagonista.
La mattina dopo il sole splende ed il paesaggio innevato è bellissimo, anche la temperatura è salita ed usciamo con buone speranze. Sulla strada asfaltata, dove la neve si è sciolta, famiglie di forcelli stanno al “caldo”. Anche i cedroni sono numerosi e talvolta, quando siamo sul palchetto, vengono a posarsi sugli alberi vicini.
Sarà bene che vi spieghi come si svolge la caccia all’alce col cane.
Al mattino presto si viene portati nell’area prescelta e tutti salgono su palchetti in legno alti un paio di metri in attesa che, come spesso accade, qualche alce transiti in zona. Dopo qualche tempo viene liberato il cane, un bellissimo Norsk Elghund, il cane da alce del nord, grigio, della dimensione di un pastore tedesco, con la coda arricciata sulla schiena. Al collo porta un congegno GPS ed un microfono.

Il nostro bravissimo Norsk Elghund

 

Quando il cane trova l’alce, abbaiando e girandogli intorno tiene fermo l’animale. I cacciatori sentono l’abbaio e vedono la posizione del cane sullo schermo del ricevitore ed è allora che uno dei cacciatori, a turno, fa l’avvicinamento fino a poter, se del caso, tirare all’animale. In Finlandia si può tirare, in certe situazioni, anche a giovani e femmine. La carne d’alce è la più consumata nel paese. Al mercato, nelle grandi città scandinave, trovate carne di alce, di renna, di cervo, di orso e file di cedroni, forcelli e pernici artiche spiumati come i nostri polli, con buona pace dei loro (pochi) animalisti.

Si fa il punto della situazione in vista della prima battura del giorno

 

La mattina del 26 veniamo portati in una zona diversa tra torbiere e ricrescite di abeti. Saliamo sui nostri palchetti; la macchina se ne va e godo del sole e del bellissimo paesaggio. La neve piano piano sta sciogliendo. Sono molto rilassato tuttavia, dopo una mezzora dietro ad un paio di piccoli abeti ad una cinquantina di metri da me vedo un movimento. Porto il binocolo agli occhi e vedo sporgere dai rami una pala, il palco di un maschio. Nonostante la lunga esperienza di caccia mi emoziono, mi abbasso per prendere la carabina e porto il binocolo agli occhi…….niente, non un movimento, non un’animale. Ci sono alcuni piccoli abeti ed attorno una piatta torbiera, nulla. Il maschio se l’è battuta quatto quatto appena ha avvertito il mio movimento. Non dovevo abbassarmi a prendere il fucile e gli alci, mi spiegano poi, sono specialisti dello sparire nel nulla. La caccia è una ottima maestra, chi sbaglia paga. Intanto medito che la mia licenza comprende un’ alce ed un orso. Speriamo non siano già in letargo….. Passa una altra mezzora e, d’improvviso, noto un movimento tra gli abeti sulla mia sinistra; una grossa femmina esce in un chiaro appena prima della strada e si ferma ad annusare. Non sono più di una trentina di metri, imbraccio, miro alla base del collo e lascio andare il colpo. La palla A-frame del 9,3×62 fa perfettamente il suo dovere e l’animale crolla sul posto.
Accendo un sigarello ed attendo che, richiamati dalla fucilata, arrivino i nostri.

In Finlandia il tempo può variare drasticamente.
Dopo una nevicata bastano pochissimi giorni abbastanza caldi e la neve scompare velocemente.

 

Qualche giorno dopo un paio dei nostri, chiedono di provare una mezza giornata a forcelli. La compagnia fornisce cani e fucili e via. Trovano i galli, ma un po’ perché si levano lunghi, un po’ perché non conoscono i fucili, tornano a casa col carniere vuoto. Più o meno lo stesso risultato ottenuto da me con la pesca nel lago.

Alcuni giorni dopo, a neve scomparsa: Federico col suo fedelissimo 8×68, Yurri l’accompagnatore, Il bravissimo cane ed un “piccolo” d’alce.

 

Finalmente il maschio col nostro gruppo di accompagnatori ed un amico cacciatore contento.

 

L’ALCE (alces alces)

L’alce è il più grande dei cervidi. È diffuso in tutta la parte nord dei continenti europeo, asiatico ed americano. La sua mole varia parecchio da zona a zona. Anche questo animale pare seguire una regola: procedendo da sud-ovest verso nord-est le dimensioni di tutti gli animali aumentano. A partire dall’alce europeo (dalla Polonia in su) che è il più piccolo, con peso che può arrivare attorno ai 450 kg e con palchi relativamente modesti per arrivare ai giganti della Siberia (Yakuzia e Kamchatka) con i loro colleghi dall’ altra parte dell’oceano in Alaska e Canada che arrivano a 800 e più kg e con palchi che possono raggiugere i 2 metri di ampiezza. L’altezza al garrese di questi ultimi può superare i 2 metri. Le femmine presentano dimensioni minori.

Grande maschio del nord America

 

Femmina coi piccoli

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