ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI RISULTATI DEL CORSO SELECACCIATORI 2023/2024

Cari a mici e corsisti,

concedetemi alcune considerazioni sugli esiti degli esami finali del nostro corso.

Innanzitutto i miei complimenti a coloro che hanno superato l’esame a seguito di impegno, studio ed attenzione. Costoro hanno capito cosa occorreva fare e lo hanno fatto.

Ovviamente, pur non potendo partecipare all’esame, sono ben informato su ciò che è accaduto.

Onestamente comunque, partendo con le critiche, le prime le riserverò ad alcuni dei nostri corsisti: abbiamo sempre notato, durante le lezioni, che una parte dei corsisti, specie quelli seduti il più lontano possibile, prestavano poca o nulla attenzione, chiacchieravano tra di loro, avevano il cellulare in mano e qualcuno dava l’impressione di dormire. Abbiamo fatto dei richiami, ma evidentemente sono serviti a poco. Non credo proprio che fosse l’atteggiamento migliore per affrontare e superare un esame impegnativo.

MODALITA’ D’ESAME: per numero di risposte sbagliate ammesse, abilitazione per alcune specie e non per altre ecc. ci saremmo aspettati che un’Associazione come la nostra che ha sempre tenuto corsi dal 2002, l’unica che li abbia tenuti regolarmente e con una qualità da tutti riconosciuta, sarebbe stata avvertita con tutti i particolari con comunicazione scritta dai responsabili della commissione d’esame. Non una riga od altra comunicazione è arrivata. Secondo me la sostanza non cambia (i candidati o sanno o non sanno) ma la correttezza e la collaborazione si.

COMMISSIONE D’ESAME: Anche questa volta si è insistito, quasi solamente su mandibole e trofei. Da tempo noi (ed i nostri biologi) affermiamo che quando osserviamo una mandibola l’animale è morto e che occorre soprattutto insegnare a riconoscere e valutare gli animali in vita. Ovvio che si deve sapere se trattasi di animale giovane o maturo, ma dare un’età precisa tramite le mandibole è non solo impossibile, ma anche inutile. Un biologo lo dovrebbe sapere bene.

Non si sono fatte domande, ad esempio, su armi, tiro, sicurezza, reazioni al colpo ecc., cose fondamentali nel bagaglio di un selecacciatore.

Verrebbe quasi da pensare che alcuni esaminatori non conoscano tali argomenti, così come non si è insistito sul riconoscimento in vita su immagini. Forse la ragione è la stessa.

Da tempo noi insistiamo che l’esame andrebbe fatto, certo sotto il controllo della Regione, ma dai docenti stessi del corso. Ci hanno sempre risposto di no e la ragione è comprensibile. Probabilmente sbaglio, ma le nomine sembrerebbero fatte più al “merito politico” che al “merito scientifico”.

Sono evidenti comunque: carenze organizzative, carenze di preparazione specifica, disinteresse della politica per il settore della caccia.

L’unica speranza (molto vaga) è che le cose cambino, ma mi pare che fintanto che a dirigere la caccia non ci saranno persone scientificamente e tecnicamente preparate le cose non andranno meglio.

La caccia ha bisogno di grande competenza, conoscenza, equidistanza e correttezza, non di politica da paese.

 

Michelangelo

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